giovedì 13 luglio 2017

IL DIRITTO DI CONTARE (film) di Theodore Melfi, USA 2017

USA, anni sessanta: tre ragazze di colore sono in panne in una stradona di campagna. Arriva un poliziotto, che - nonostante i pregiudizi e una sorta di abitudine al razzismo - alla fine capisce di avere di fronte tre persone importanti e decide di scortarle fino alla NASA, dove lavorano all'Ente spaziale. E' l'America profonda, segregazionista ma buona e capace di andare avanti, dove il collega che aveva installato una caffettiera per negre finisce per porgere lui alla colored una tazzona di caffè; dove il capo ricco di umanità e di senso pratico prende la mazza per demolire il cartello sulla toilette per soli bianchi, e dove perfino la cattiva middle-manager finisce per accettare la supremazia scientifica delle tre intruse. E dove il giudice severo e razzista, posto davanti al dilemma se archiviare la pratica o diventare famoso, autorizzando una nera nel college per soli bianchi sceglie di passare all'avanguardia della storia. Dunque il solito schema: grandi potenzialità e capacità, ma situazione iniziale di disagio; le difficoltà sembrano prevalere, ma chi è bravo e forte può farcela; alcuni comprimari, anche fra gli avversari, sono dotati di buon cuore, e su tutto domina la grande America, da Dio destinata al bene e alla giustizia, elargitrice di adeguate ricompense per tutte le sofferenze subite. Nessuno scampo a questo rigido decorso edificante. E come in tutte le strade segnate, vige la regola della massima semplificazione: sentimenti? solo elementari; propositi? tutti buoni; i cattivi? facili da identificare perché anche brutti, e così via. Neppure le leggi della scienza e della matematica sfuggono alla banalizzazione: che dice al suo team il capo che deve mandare in orbita il razzo spaziale? che, per riuscire, dovranno "andare oltre i numeri"! (per fortuna non l'hanno fatto, se no chissà che flop...). L'arrivo dell'IBM rischia di mandare a casa decine di signorine adibite ai calcoli? Ecco che nel giro di qualche giorno la loro leader, una delle tre afroamericane, le trasforma da calcolatrici in programmatrici, e il posto di lavoro è salvo per tutte. E il calcolo delle orbite come viene fatto? Alla toilette, oppure su una lavagnona, da una delle protagoniste in preda a una sorta di furore soprannaturale.... Storie da fotoromanzo, estratti non significativi di una realtà ben più complessa, per fortuna, di cui il film non rende neppure l'idea. Ma come, mi dirà qualcuno: "è tratto da una storia vera!". E infatti coi titoli di coda scorrono le foto delle tre matematiche in carne ed ossa. Certo, ma ammarate nel film, queste signore, della loro vita reale, delle fatiche, dei fatti di cronaca e di storia, non devono aver riconosciuto neppure un fotogramma.

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